Il pirellone "pianta" un albero per ogni neonato

 

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA

Visto il progetto di legge n. 82 concernente Assestamento al bilancio 2019-2021 con modifiche di leggi regionali;

a norma dellarticolo 85  del  Regolamento generale, con  votazione nominale, che il seguente risultato:

Voti favorevoli

n.

64

Voti contrari

n.

0

Astenuti

n.

1

DELIBERA

di approvare lOrdine del giorno n. 415 concernente gli stanziamenti destinati ai comuni per assolvere agli obblighi di legge relativi alla piantumazione di un albero per ogni neonato, nel testo che così recita:

Il Consiglio regionale della Lombardia premesso che

- viviamo un periodo storico durante il quale i processi di urbanizzazione del nostro territorio hanno raggiunto livelli insostenibili e sembra, anche se procedono con ritmi più contenuti che in passato, non accennino a fermarsi. Risulta ormai difficile trovare spazi verdi, soprattutto nelle grandi città, all’interno delle quali le limitate aree a parco sono sempre più affollate data la crescente domanda di questo servizio fondamentale per i cittadini;

-  proprio nelle grandi cit risultano più gravi i fenomeni di inquinamento dellaria, dovuti alle emissioni da parte dei numerosi autoveicoli viaggianti, degli impianti di riscaldamento domestici e dei processi di combustione in atto negli impianti industriali. In contesti simili, ossia con significative situazioni di inquinamento, la presenza di aree verdi e quindi di alberi è fondamentale per contrastare questi fenomeni, migliorare la quali dellaria e perc garantire una maggiore salubrità dei luoghi nei quali vivono i cittadini;

premesso, anche, che

- un recente studio scientifico pubblicato sulla rivista Science ha dimostrato come sia possibile, in linea teorica, aumentare di un terzo la superficie boschiva totale del pianeta Terra, senza intaccare le aree urbane e quelle destinate all’agricoltura. Nel complesso, si potrebbero piantare alberi su una superficie di oltre nove milioni di chilometri quadrati, corrispondente più o meno allarea di una nazione grande quanto la Cina o gli Stati Uniti dAmerica. Lo studio sottolinea l’importanza di piantare alberi anche nelle aree urbane; in tutti i contesti, anche in quelli più antropizzati, gli alberi possono fare la differenza e contribuire in modo significativo a ridurre l’impatto complessivo dell’inquinamento, con enormi ricadute positive per la qualità della vita;

-  nel 1992 il legislatore italiano, osservando il decremento delle superfici coperte da alberi e il contemporaneo aumento della popolazione, con conseguente aumento della richiesta di aree verdi, ha emanato la legge 29 gennaio 1992, n. 113 (Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica), la quale mirava all’instaurazione di un processo lento ma importante per l’incremento della presenza di verde pubblico, prescrivendo la piantumazione di alberi su aree di proprietà dei comuni o pubbliche; questa legge è stata largamente disattesa per molti anni;


assunto che

- la legge 113/1992 disponeva all’articolo 1 l’obbligo per il comune di residenza a porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica, e allarticolo 4 autorizzava l’allora Ministero del Tesoro alla spesa annua di 5 miliardi di lire  per l’attuazione degli interventi;

- la legge 14 gennaio 2013, n. 10 (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani), e in particolare l’articolo 2 Modifiche alla legge 29 gennaio 1992, n. 113, al fine di assicurare ladempimento degli obblighi prescritti, disponeva che tale prescrizione fosse limitata soltanto ai comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, ma estendeva ladempimento anche nei confronti dei minori adottati e riduceva a 6 mesi il termine entro cui provvedere alla messa a dimora degli alberi;

- la stessa legge 10/2013, inoltre, istituiva la redazione del bilancio arboreo comunale, al fine di censire e classificare gli alberi piantumati, ai sensi delle leggi suddette, sul territorio di ciascun comune e in aree urbane di proprietà pubblica; era altre fatto obbligo di pubblicazione del bilancio arboreo, da parte del sindaco di ciascun comune, entro due mesi prima della scadenza naturale del proprio mandato;

-  la legge 28 dicembre 1995, n. 549 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica) e in particolare l’articolo 3, stabilisce la cessazione dei finanziamenti, previsti dalle disposizioni indicate nella tabella B” allegata alla medesima, in favore delle Regioni a statuto ordinario, intendendosi trasferite alla competenza regionale le relative funzioni, a decorrere dallanno 1996; tra le disposizioni indicate dalla suddetta tabella è presente anche la legge 113/1992 e quindi è trasferita alle regioni la competenza sul finanziamento delle attività previste dalla stessa, prevedendo altrel’istituzione  di un fondo  perequativo, da  parte  dellallora  Ministero  del Tesoro, a sostegno delle Regioni, per l’aumentato esborso economico necessario per il finanziamento delle disposizioni indicate nella precedente tabella B;

preso atto che

-  in seguito alla interpellanza n. 4024, con risposta orale, presentata dal sottoscritto assieme ai consiglieri De Rosa e Degli Angeli, nella quale si chiedeva quali fossero le azioni dispiegate da Regione Lombardia, al fine  di adempiere ai disposti della legge 113/1992 e  s.m.i., con particolare riferimento alle competenze in materia ad oggi riferibili agli enti regionali, nella risposta del Segretario Fabrizio Turba venivano richiamate le modalità di assegnazione gratuita (fino ad un massimo di 50 piantine in contenitore alveolare) anche a enti pubblici, messa in atto da ERSAF;

- ad avviso del Segretario Turba, tale modalità avrebbe consentito di piantumare alberi in quantiche vanno oltre ogni pianta ogni bambino nato”, ma facendo un confronto tra i nati nel periodo indicato nella risposta e gli alberi assegnati da ERSAF, tale auspicabile circostanza non pare ad oggi lontanamente conseguita;

-  nella realtà i dati relativi alle assegnazioni di ERSAF, forniti in Aula, trovano effettivamente corrispondenza nella risposta ad un successivo accesso agli atti, dove viene affermato che, a partire dal 2005, ERSAF attraverso il vivaio forestale di Curno ha distribuito complessivamente

239.239 piante forestali autoctone per iniziative didattiche, feste degli alberi ed altre iniziative senza scopo di lucro;


-  i comuni tuttavia sono stati protagonisti solo di 59.440 richieste, che a fronte delle nascite registrate dai rilievi ISTAT su Regione Lombardia nel periodo analizzato, risulterebbero incomparabilmente al di sotto di quanto necessario per dare riscontro alla normativa citata nelle premesse;

valutato che

- gli alberi non sono solo elementi di arredo per le città, ma soprattutto rappresentano componente ecologica essenziale del territorio in quanto fornitori di servizi ambientali, è infatti noto che un singolo albero,  in ambiente urbano,  è in  grado  di fornire ossigeno sufficiente per circa 10 persone, di assorbire, a seconda delle dimensioni, da 10 a 20 chilogrammi di COallanno, sottraendo carbonio dall’atmosfera;

- gli alberi garantiscono inoltre il comporsi di  paesaggi di pregio, mitigano l’inquinamento acustico e contribuiscono ad abbassare la temperatura dell’aria durante il periodo estivo, garantendo quindi un  maggiore benessere e una maggiore quali della vita, sia durante la fruizione di spazi aperti, sia vivendo gli spazi domestici e lavorativi confinati, migliorando la salute fisica e mentale dei cittadini;

- gli alberi, per le ragioni appena elencate, permettono quindi un significativo risparmio di energia per il condizionamento estivo degli edifici, che si traduce in un risparmio anche economico; questi benefici sono maggiormente visibili nelle grandi città, ove più gravi sono gli effetti delle isole di calore, dovute alla presenza di numerose infrastrutture su di una ridotta superficie;

- la presenza di alberi e aree verdi può far aumentare il valore delle proprietà immobiliari fino al

20 per cento e in situazioni urbane, ove questi sono più rari, anche oltre questa percentuale; la realizzazione di parchi su aree abbandonate o degradate permette di migliorare la quali socio- economica delle città e delle loro periferie;

-  gli alberi e i parchi forniscono habitat, cibo e protezione agli animali, sia a quelli stanziali sopravvissuti allo sviluppo urbano e demografico, sia a quelli migratori che sorvolano le città spostandosi da un territorio allaltro;

considerato, infine, che

- è sicuramente volontà della Giunta regionale, sia mediante il Piano regionale degli interventi per la quali dellAria (PRIA), approvato nel settembre 2013, sia in attuazione del Programma regionale di sviluppo della XI legislatura (deliberazione del Consiglio regionale 10 luglio 2018, n. XI/64), attivare unapproccio integrato alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e al contenimento delle emissioni climalteranti, attraverso azioni multisettoriali da applicare  nel breve, medio e lungo periodo”;

-  altre Regioni a statuto ordinario, quali ad esempio l’Emilia Romagna con deliberazione della Giunta regionale n. 1324 del 2013, hanno disposto l’erogazione di contributi ai comuni per la messa a dimora di alberi, a seguito della nascita di nuovi bambini, ai sensi della legge 113/1992, definendo inoltre i criteri e le modalità di erogazione dei contributi e le caratteristiche delle essenze da impiantare;


- il Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia del 2017, redatto da ERSAF, mette in evidenza che nell’ultimo decennio si è verificato un aumento complessivo, in Lombardia, delle superfici a bosco pari al 2,1 per cento. Tale incremento è dovuto principalmente all’espansione naturale del bosco e si è verificata maggiormente nelle aree montuose; tali incrementi risultano comunque molto ridotti rispetto alla superficie totale. Il Rapporto mette anche in evidenza la situazione regionale suddivisa per provincie: grandi  superfici  boscate sono presenti  nelle provincie di Bergamo, Brescia e  Sondrio e viene  registrata la quasi assenza di superfici a bosco nelle provincie di Lodi,  Mantova, Cremona, Milano e  MonzBrianza. Osservando lIndice  di boscosità provinciale (ossia la percentuale di superficie boscata rispetto all’intera superficie provinciale), le provincie di Como e Lecco presentano un indice pari al 47 per cento, seguite da Varese con indice pari al 44 per cento, mentre le provincie di Mantova (1 per cento), Cremona (2 per cento), Lodi (3 per cento), Milano (5 per cento), Monza e Brianza (10 per cento) e Pavia (13 per cento) presentano indici di boscosità molto bassi. Appare quindi evidente che azioni di rimboschimento mirate solo a talune aree geografiche e non estese a tutto il territorio (come invece prescritto dalle norme sopracitate) non garantisce un’adeguata presenza di alberi, al fine di raggiungere condizioni di benessere ambientale e dei cittadini e garantire quelle importanti azioni di purificazione  dellaria dalla COe da altri inquinanti, in particolare nelle aree fortemente urbanizzate.

invita il Presidente e la Giunta regionale

affinché, in concreta attuazione di quanto prescritto dallarticolo 3 della legge 549/1995 e dalla legge 113/1992, come modificata dalla legge 10/2013, Regione Lombardia preveda gli opportuni stanziamenti, necessari per l’attuazione della normativa in parola Un albero per ogni neonato, al fine di conseguire non soltanto un mero adempimento burocratico, bensì un concreto e rilevante contributo, come dimostrato dallo studio pubblicato sulla rivista Science citato nelle premesse, al miglioramento della qualità dellaria nel nostro territorio..

IL PRESIDENTE (f.to Alessandro Fermi)

I CONSIGLIERI SEGRETARI PROVVISORI (f.to Selene Pravettoni)

(f.to Niccolò Carretta)

 

IL SEGRETARIO DELLASSEMBLEA CONSILIARE (f.to Silvana Magnabosco)

XI LEGISLATURA                                                                                                                      ATTI: 2018/XI.2.6.4.415

SEDUTA DEL 26 LUGLIO 2019                                                                                        DELIBERAZIONE N. XI/565

Presidenza del Presidente FERMI                                                                       Segretari provvisori:

consiglieri PRAVETTONI e CARRETTA

Consiglieri in carica:

ALBERTI Ferdinando

ERBA Raffaele

PALUMBO Angelo

ALPARONE Marco

FERMI Alessandro

PASE Riccardo

ANELLI Roberto

FIASCONARO Andrea

PEDRAZZI Simona

ASTUTI Samuele

FONTANA Attilio

PIAZZA Mauro

BAFFI Patrizia

FORATTINI Antonella

PICCIRILLO Luigi

BARUCCO Gabriele

FORMENTI Antonello

PILONI Matteo

BASAGLIA COSENTINO Giacomo

FORTE Monica

PIZZUL Fabio

BASTONI Massimiliano

FRANCO Paolo

PONTI Pietro Luigi

BECCALOSSI Viviana

FUMAGALLI Marco Maria

PRAVETTONI Selene

BOCCI Paola

GALIZZI Alex

RIZZI Alan Christian

BORGHETTI Carlo

GHIROLDI Francesco Paolo

ROMANI Federico

BRIANZA Francesca Attilia

GIRELLI Gian Antonio

ROMEO Paola

BROCCANELLO Maurizio

GIUDICI Simone

ROZZA Maria

BUSSOLATI Pietro

INVERNIZZI Ruggero

SCANDELLA Jacopo

CAPPELLARI Alessandra

LENA Federico

SCURATI Silvia

CARRETTA Nicco

LUCENTE Franco

SENNA Gianmarco

CARZERI Claudia

MALANCHINI Giovanni Francesco

SPELZINI Gigliola

CENCI Roberto

MAMMI’ Consolato

STRADA Elisabetta

CERUTI Francesca

MARIANI Marco Maria

STRANIERO Raffaele

COLOMBO Marco

MASSARDI Floriano

TIRONI Simona

COMAZZI Gianluca

MAZZALI Barbara

TREZZANI Curzio

CORBETTA Alessandro

MAZZOLENI Monica

TURBA Fabrizio

DE ROSA Massimo

MONTI Andrea

USUELLI Michele

DEGLI ANGELI Marco

MONTI Emanuele

VERNI Simone

DEL GOBBO Luca

MURA Roberto

VILLANI Giuseppe

DI MARCO Nicola

ORSENIGO Angelo Clemente

VIOLI Dario

EPIS Federica

PALMERI Manfredi

Consiglieri in congedo:        //

Assiste il Segretario dellAssemblea Consiliare: SILVANA MAGNABOSCO.

OGGETTO:        ORDINE   DEL   GIORNO  CONCERNENTE  GLI  STANZIAMENTI   DESTINATI  AI   COMUNI   PER ASSOLVERE AGLI OBBLIGHI DI LEGGE RELATIVI ALLA PIANTUMAZIONE DI UN ALBERO PER OGNI NEONATO.

INIZIATIVA: CONSIGLIERI CENCI e DEGLI ANGELI.

CODICE ATTO: ODG/415


IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA

Visto il progetto di legge n. 82 concernente Assestamento al bilancio 2019-2021 con modifiche di leggi regionali;

a norma dellarticolo 85  del  Regolamento generale, con  votazione nominale, che il seguente risultato:

Voti favorevoli

n.

64

Voti contrari

n.

0

Astenuti

n.

1

DELIBERA

di approvare lOrdine del giorno n. 415 concernente gli stanziamenti destinati ai comuni per assolvere agli obblighi di legge relativi alla piantumazione di un albero per ogni neonato, nel testo che così recita:

Il Consiglio regionale della Lombardia premesso che

viviamo un periodo storico durante il quale i processi di urbanizzazione del nostro territorio hanno raggiunto livelli insostenibili e sembra, anche se procedono con ritmi più contenuti che in passato, non accennino a fermarsi. Risulta ormai difficile trovare spazi verdi, soprattutto nelle grandi città, all’interno delle quali le limitate aree a parco sono sempre più affollate data la crescente domanda di questo servizio fondamentale per i cittadini;

  proprio nelle grandi cit risultano più gravi i fenomeni di inquinamento dellaria, dovuti alle emissioni da parte dei numerosi autoveicoli viaggianti, degli impianti di riscaldamento domestici e dei processi di combustione in atto negli impianti industriali. In contesti simili, ossia con significative situazioni di inquinamento, la presenza di aree verdi e quindi di alberi è fondamentale per contrastare questi fenomeni, migliorare la quali dellaria e perc garantire una maggiore salubrità dei luoghi nei quali vivono i cittadini;

premesso, anche, che

un recente studio scientifico pubblicato sulla rivista Science ha dimostrato come sia possibile, in linea teorica, aumentare di un terzo la superficie boschiva totale del pianeta Terra, senza intaccare le aree urbane e quelle destinate all’agricoltura. Nel complesso, si potrebbero piantare alberi su una superficie di oltre nove milioni di chilometri quadrati, corrispondente più o meno allarea di una nazione grande quanto la Cina o gli Stati Uniti dAmerica. Lo studio sottolinea l’importanza di piantare alberi anche nelle aree urbane; in tutti i contesti, anche in quelli più antropizzati, gli alberi possono fare la differenza e contribuire in modo significativo a ridurre l’impatto complessivo dell’inquinamento, con enormi ricadute positive per la qualità della vita;

  nel 1992 il legislatore italiano, osservando il decremento delle superfici coperte da alberi e il contemporaneo aumento della popolazione, con conseguente aumento della richiesta di aree verdi, ha emanato la legge 29 gennaio 1992, n. 113 (Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica), la quale mirava all’instaurazione di un processo lento ma importante per l’incremento della presenza di verde pubblico, prescrivendo la piantumazione di alberi su aree di proprietà dei comuni o pubbliche; questa legge è stata largamente disattesa per molti anni;


assunto che

la legge 113/1992 disponeva all’articolo 1 l’obbligo per il comune di residenza a porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica, e allarticolo 4 autorizzava l’allora Ministero del Tesoro alla spesa annua di 5 miliardi di lire  per l’attuazione degli interventi;

la legge 14 gennaio 2013, n. 10 (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani), e in particolare l’articolo 2 Modifiche alla legge 29 gennaio 1992, n. 113, al fine di assicurare ladempimento degli obblighi prescritti, disponeva che tale prescrizione fosse limitata soltanto ai comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, ma estendeva ladempimento anche nei confronti dei minori adottati e riduceva a 6 mesi il termine entro cui provvedere alla messa a dimora degli alberi;

la stessa legge 10/2013, inoltre, istituiva la redazione del bilancio arboreo comunale, al fine di censire e classificare gli alberi piantumati, ai sensi delle leggi suddette, sul territorio di ciascun comune e in aree urbane di proprietà pubblica; era altre fatto obbligo di pubblicazione del bilancio arboreo, da parte del sindaco di ciascun comune, entro due mesi prima della scadenza naturale del proprio mandato;

  la legge 28 dicembre 1995, n. 549 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica) e in particolare l’articolo 3, stabilisce la cessazione dei finanziamenti, previsti dalle disposizioni indicate nella tabella B” allegata alla medesima, in favore delle Regioni a statuto ordinario, intendendosi trasferite alla competenza regionale le relative funzioni, a decorrere dallanno 1996; tra le disposizioni indicate dalla suddetta tabella è presente anche la legge 113/1992 e quindi è trasferita alle regioni la competenza sul finanziamento delle attività previste dalla stessa, prevedendo altrel’istituzione  di un fondo  perequativo, da  parte  dellallora  Ministero  del Tesoro, a sostegno delle Regioni, per l’aumentato esborso economico necessario per il finanziamento delle disposizioni indicate nella precedente tabella B;

preso atto che

  in seguito alla interpellanza n. 4024, con risposta orale, presentata dal sottoscritto assieme ai consiglieri De Rosa e Degli Angeli, nella quale si chiedeva quali fossero le azioni dispiegate da Regione Lombardia, al fine  di adempiere ai disposti della legge 113/1992 e  s.m.i., con particolare riferimento alle competenze in materia ad oggi riferibili agli enti regionali, nella risposta del Segretario Fabrizio Turba venivano richiamate le modalità di assegnazione gratuita (fino ad un massimo di 50 piantine in contenitore alveolare) anche a enti pubblici, messa in atto da ERSAF;

ad avviso del Segretario Turba, tale modalità avrebbe consentito di piantumare alberi in quantiche vanno oltre ogni pianta ogni bambino nato”, ma facendo un confronto tra i nati nel periodo indicato nella risposta e gli alberi assegnati da ERSAF, tale auspicabile circostanza non pare ad oggi lontanamente conseguita;

  nella realtà i dati relativi alle assegnazioni di ERSAF, forniti in Aula, trovano effettivamente corrispondenza nella risposta ad un successivo accesso agli atti, dove viene affermato che, a partire dal 2005, ERSAF attraverso il vivaio forestale di Curno ha distribuito complessivamente

239.239 piante forestali autoctone per iniziative didattiche, feste degli alberi ed altre iniziative senza scopo di lucro;


  i comuni tuttavia sono stati protagonisti solo di 59.440 richieste, che a fronte delle nascite registrate dai rilievi ISTAT su Regione Lombardia nel periodo analizzato, risulterebbero incomparabilmente al di sotto di quanto necessario per dare riscontro alla normativa citata nelle premesse;

valutato che

gli alberi non sono solo elementi di arredo per le città, ma soprattutto rappresentano componente ecologica essenziale del territorio in quanto fornitori di servizi ambientali, è infatti noto che un singolo albero,  in ambiente urbano,  è in  grado  di fornire ossigeno sufficiente per circa 10 persone, di assorbire, a seconda delle dimensioni, da 10 a 20 chilogrammi di CO2  allanno, sottraendo carbonio dall’atmosfera;

gli alberi garantiscono inoltre il comporsi di  paesaggi di pregio, mitigano l’inquinamento acustico e contribuiscono ad abbassare la temperatura dell’aria durante il periodo estivo, garantendo quindi un  maggiore benessere e una maggiore quali della vita, sia durante la fruizione di spazi aperti, sia vivendo gli spazi domestici e lavorativi confinati, migliorando la salute fisica e mentale dei cittadini;

gli alberi, per le ragioni appena elencate, permettono quindi un significativo risparmio di energia per il condizionamento estivo degli edifici, che si traduce in un risparmio anche economico; questi benefici sono maggiormente visibili nelle grandi città, ove più gravi sono gli effetti delle isole di calore, dovute alla presenza di numerose infrastrutture su di una ridotta superficie;

la presenza di alberi e aree verdi può far aumentare il valore delle proprietà immobiliari fino al

20 per cento e in situazioni urbane, ove questi sono più rari, anche oltre questa percentuale; la realizzazione di parchi su aree abbandonate o degradate permette di migliorare la quali socio- economica delle città e delle loro periferie;

  gli alberi e i parchi forniscono habitat, cibo e protezione agli animali, sia a quelli stanziali sopravvissuti allo sviluppo urbano e demografico, sia a quelli migratori che sorvolano le città spostandosi da un territorio allaltro;

considerato, infine, che

è sicuramente volontà della Giunta regionale, sia mediante il Piano regionale degli interventi per la quali dellAria (PRIA), approvato nel settembre 2013, sia in attuazione del Programma regionale di sviluppo della XI legislatura (deliberazione del Consiglio regionale 10 luglio 2018, n. XI/64), attivare unapproccio integrato alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e al contenimento delle emissioni climalteranti, attraverso azioni multisettoriali da applicare  nel breve, medio e lungo periodo”;

  altre Regioni a statuto ordinario, quali ad esempio l’Emilia Romagna con deliberazione della Giunta regionale n. 1324 del 2013, hanno disposto l’erogazione di contributi ai comuni per la messa a dimora di alberi, a seguito della nascita di nuovi bambini, ai sensi della legge 113/1992, definendo inoltre i criteri e le modalità di erogazione dei contributi e le caratteristiche delle essenze da impiantare;


il Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia del 2017, redatto da ERSAF, mette in evidenza che nell’ultimo decennio si è verificato un aumento complessivo, in Lombardia, delle superfici a bosco pari al 2,1 per cento. Tale incremento è dovuto principalmente all’espansione naturale del bosco e si è verificata maggiormente nelle aree montuose; tali incrementi risultano comunque molto ridotti rispetto alla superficie totale. Il Rapporto mette anche in evidenza la situazione regionale suddivisa per provincie: grandi  superfici  boscate sono presenti  nelle provincie di Bergamo, Brescia e Sondrio e viene  registrata la quasi assenza di superfici a bosco nelle provincie di Lodi, Mantova, Cremona, Milano e  Monza  Brianza. Osservando lIndice  di boscosità provinciale (ossia la percentuale di superficie boscata rispetto all’intera superficie provinciale), le provincie di Como e Lecco presentano un indice pari al 47 per cento, seguite da Varese con indice pari al 44 per cento, mentre le provincie di Mantova (1 per cento), Cremona (2 per cento), Lodi (3 per cento), Milano (5 per cento), Monza e Brianza (10 per cento) e Pavia (13 per cento) presentano indici di boscosità molto bassi. Appare quindi evidente che azioni di rimboschimento mirate solo a talune aree geografiche e non estese a tutto il territorio (come invece prescritto dalle norme sopracitate) non garantisce un’adeguata presenza di alberi, al fine di raggiungere condizioni di benessere ambientale e dei cittadini e garantire quelle importanti azioni di purificazione  dellaria dalla CO2  e da altri inquinanti, in particolare nelle aree fortemente urbanizzate.

invita il Presidente e la Giunta regionale

affinché, in concreta attuazione di quanto prescritto dallarticolo 3 della legge 549/1995 e dalla legge 113/1992, come modificata dalla legge 10/2013, Regione Lombardia preveda gli opportuni stanziamenti, necessari per l’attuazione della normativa in parola Un albero per ogni neonato, al fine di conseguire non soltanto un mero adempimento burocratico, bensì un concreto e rilevante contributo, come dimostrato dallo studio pubblicato sulla rivista Science citato nelle premesse, al miglioramento della qualità dellaria nel nostro territorio..

IL PRESIDENTE (f.to Alessandro Fermi)

I CONSIGLIERI SEGRETARI PROVVISORI (f.to Selene Pravettoni)

(f.to Niccolò Carretta)

IL SEGRETARIO DELLASSEMBLEA CONSILIARE (f.to Silvana Magnabosco)

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